foto da Cosimo Filippini
"C'era una volta un tempo in cui regnava l'amore ma contro di esso si scagliava l'odio, c'era amicizia ma contro di essa si alzavano le armi dell'inimicizia. C'erano uomini in lotta contro il destino trasportati dalle onde dell'esistenza. C'erano puri e buoni ricordi a scontrarsi con tempi difficili e verità crudeli. C'era sete di potere ma ancora si sceglieva di perdonare. C'era il buio del disinganno ma al contempo si sperava ancora in un' alba lucente. C'erano lamenti e risate, c'era la guerra e c'era la pace, c'erano massacri e sopravvissuti.
Ma un giorno tutto questo cambiò, la crudeltà prese il sopravvento e la paura si impossessò del cuore di ognuno. L'amore fu sostituito dall'odio. Non si vedeva che sangue, il sangue di essere umani che scorreva per mano di altri essere umani più feroci. Fu il momento in cui il vento del tempo spazzò via amore e umanità e un velo nero scese a coprire gli occhi di ognuno. I bambini divennero nel giro di una notte adulti capaci di brandire un'arma e uccidere con fierezza mentre l'ostilità cresceva di giorno in giorno e le persone erano ridotte in schiavitù; la crudeltà non aveva limite!
Al crepuscolo era difficile distinguere le urla degli uomini dagli ululati dei lupi. C'erano soltanto sete di potere e ansia di vendetta e questo andò avanti per generazioni, finché un uomo venne a salvare il suo paese spezzando le catene della schiavitù e strappando le corde di Juwalis; allora di nuovo un segno di speranza tornò a brillare negli occhi di milioni di persone."
Tutto successe all'epoca in cui essere un Hazara era considerato un crimine nella terra che oggi viene chiamata Afghanistan. Io ho raccolto il tutto in un meraviglioso romanzo.
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In questi giorni sto finalmente tirando sospiri di sollievo per aver completato una prima parte del mio lavoro: il mio romanzo è finito ed è venuto il momento di parlare con un buon editore.
Portare a termine un lavoro di fiction in una lingua che non è la mia non è stato facile. Tuttavia al momento attuale dopo due anni di duro lavoro sono sempre più convinto si poter credere al successo se c'è fede, forte motivazione, determinazione e fiducia in se stessi, anche dietro a una lavoro veramente difficile.
Ho cominciato a stendere le prime righe del mio romanzo nel gennaio del 2008 non appena l'idea di base si è formata nella mia testa, ma poi ho interrotto la scrittura perché dovevo curare il mio blog, studiare e lavorare per permettermi le spese di tutti i giorni.
All'inizio del 2009 ho trovato lavoro in una libreria "come libraio" visto che ero interessato alla letteratura. Nel corso dello stesso anno studiavo cinema e non potevo finanziare i miei corti. Divenni perciò determinato a portare a termine per prima cosa il mio romanzo. Da allora gli ho dedicato tutto il mio tempo libero scrivendolo pezzo dopo pezzo: in questo modo non ho più avuto tempo per i miei blog e sono stato costretto al silenzio in quel frangente.
Malgrado tutte le difficoltà di una seconda lingua, l'inglese mi è stato familiare per circa una decina d'anni: due anni di studio, tre anni di esperienza nell'insegnamento e più di tre anni a tradurre e scrivere numerosi saggi mi hanno aiutato ad innalzare il livello del mio inglese fino ad essere in grado di scrivere un romanzo. Naturalmente non sarà mai lo stesso livello di uno scrittore madrelingua, ma ho fatto del mio meglio.
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Poiché il titolo del romanzo non c'è ancora e non si conosce l'editore, non farò una presentazione dettagliata ma vorrei piuttosto dire di che libro si tratta e perché vale la pena di parlarne d'ora in avanti, prima che esso sia pubblicato.
Per prima cosa devo ringraziare Khaled Husseini che con il suo "The kite runner" (tradotto in Italia "Il cacciatore di aquiloni", n.d.t.) ha rotto un tabù che per anni aveva impedito di parlare di argomenti proibiti, verità nascoste e storie non dette che in Afghanistan sono state a lungo considerate "nemiche della (finta) fragile unità nazionale". Egli ha spianato la strada ad altri autori emergenti con storie di tal genere.
Il mio romanzo completa "Il cacciatore di aquiloni" dicendo cose che Khaled Husseini non aveva detto.
"Il cacciatore di aquiloni", che ha avuto tanto successo, è arrivato a sfiorare le dure realtà del nostro paese senza però metterle a nudo completamente e lasciando molte questioni senza risposta. Con il mio romanzo invece io ho oltrepassato i confini della linea rossa tratteggiando per i miei lettori argomenti mai ancora descritti: gli strati nascosti del lungo conflitto Hazara-Pashtoon. Tutto si basa su realtà storiche esistenti.
Per dirla brevemente, il mio romanzo è una versione più completa e approfondita di quello di Husseini. Il punto a suo favore è questo: esso è scritto da un autore Hazara, un testimone diretto del massacro di massa degli Hazara in Afghanistan, ecco in cosa consiste la sua originalità! E' scritto da un protagonista in prima persona e naturalmente in inglese.
Leggerete di come un massacro di massa e le schiavitù hanno colpito le esistenze di quattro generazioni della minoranza etnica degli "Hazara" in Afghanistan e di come un uomo lotta per sopravvivere e in seguito si propone di salvare la propria nazione.
L'Afghanistan è tuttora una terra piena di contraddizioni dove si ritrovano immagini in contrasto tra loro. E' buona cosa fare la conoscenza approfondita di un paese attraverso un buon romanzo.
Il mio lavoro è un romanzo, una fiction in parte ispirata alla vita di persone reali ma costruita mescolandovi elementi di fantasia. E' arricchita dalla presenza di fatti storici e realtà esistenti nella nostra società.
Leggendo il mio romanzo (che non ha ancora un titolo) viaggerete attraverso l'Afghanistan nei quarant'anni di vita del protagonista e nei sessant'anni dei suoi antenati e sentirete anche voi di far parte di queste esistenze, parte della storia di un'umanità in una regione del globo che in questo periodo è sempre sulle prime pagine dei giornali di tutto il mondo. Con questo romanzo, vi mostrerò il mondo attraverso gli occhi a mandorla di un Hazara.
La storia ha inizio nell'Afghanistan degli anni '60 del Novecento, con dei flashback negli anni '20 e continua a partire dagli anni '90, sempre in Afghanistan. Poi la scena si sposta in Pakistan e in Italia e infine in una Terra Immaginaria per poi tornare nell'Afghanistan del 2014 con un lieto fine.
Bisogna aggiungere che il romanzo si presta fortemente a essere d'ispirazione per un film lungo.
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Se seguirete il mio blog e i miei commenti su Facebook potrete saperne di più non appena ci saranno accordi per la pubblicazione e date di distribuzione.
Se avete letto "Il cacciatore di aquiloni" e vi è piaciuto, posso dirvi che leggere il mio romanzo è quasi un obbligo!
Il mio romanzo sarà distribuito per prima cosa negli Usa, in Gran Bretagna e in Australia.
In anticipo, con amore, dal profondo del mio cuore un saluto a tutti i miei lettori!
Amin Wahidi
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